I benefici del babywearing
Portare i bambini in fascia è una pratica utilizzata attualmente ancora nella maggior parte del mondo (diverse zone del Sud America, Africa, Alaska, Asia) e negli ultimi decenni è stata riscoperta anche nell’Occidente, grazie ad una maggiore consapevolezza dei reali bisogni di un bambino.
Ci sono sempre più mamme (ma anche papà, nonni etc) che scelgono di utilizzare una fascia per tenere a stretto contatto i propri bimbi avvolgendoli in un caldo abbraccio di stoffa tessuta.
Una di queste sono io, mamma Elisa, che grazie alla nascita di mia figlia Letizia ho scoperto questo fantastico mondo del portare e nel frattempo sono diventata Consulente del Portare.
Mia figlia aveva 5 giorni la prima volta che la misi in fascia, ancora ricordo le mani che sudavano mentre sistemavo quell’esserino minuscolo, ricordo quella testolina appoggiarsi al mio petto e trovarvi sicurezza, quale posto migliore se non li vicino vicino a mamma, vicino al profumo più buono di sempre. L’istinto mi portò a tenermela addosso.
Ma analizziamo meglio perché è così benefico portare in fascia, oltre all’immediato piacere di tenersi a stretto contatto il proprio bimbo.
Perché i neonati attraverso il pianto, che è l’unico mezzo di comunicazione che posseggono, esprimono il bisogno naturale di contatto con la madre, dettato dal loro istinto. La fascia ricrea il contenimento del grembo materno ed è approvato che i bambini portati piangono di meno.
Perché il contatto tra madre e bambino oltre a stimolare i neonati, favorisce la produzione di prolattina ed ossitocina, ormoni responsabili rispettivamente della produzione di latte e di donare calma e tranquillità alla mamma e quindi anche al bambino, favorendo l’avvio di allattamento al seno.
Perché soprattutto in caso di bambini nati prematuri o sottopeso la fascia fa sì che i piccoli siano più tranquilli, riducendo notevolmente le crisi di pianto e permettendo così ai neonati di poppare meglio e più serenamente e di recuperare più velocemente il peso.
Perché dove purtroppo l’allattamento al seno non è possibile, la fascia permette di recuperare quel rapporto e quel contatto che non si può vivere durante l’allattamento.
Perché i neonati vengono al mondo con il sistema di termoregolazione corporea ancora immaturo e grazie al babywearing l’adulto che porta un neonato in fascia provvede a regolare la temperatura del corpo del bambino, evitandogli la sofferenza di caldo o freddo.
Perché portare in fascia dopo un parto difficile o dopo un cesareo aiuta mamma e bambino a ristabilire l’equilibrio ed a superare il trauma della nascita.
Perché un bambino portato in fascia è un peso meglio distribuito e meglio scaricato che non un peso portato in braccio, la vostra schiena e le vostre braccia vi ringrazieranno.
Perché chi ha più di un bambino da accudire può finalmente farlo contemporaneamente mentre il neonato dorme beatamente vicino alla sua mamma.
Perché la fascia aiuta i neonati a combattere le tanto sofferte coliche neonatali, la mamma con il calore del suo ventre scalda il pancino dei neonati che ne traggono subito giovamento.
Perché avere le mani libere spesso diventa un’esigenza forte, perché possiamo superare le barriere architettoniche con un praticissimo telo.
Perché permettiamo al bambino di mantenere una posizione fisiologica di anche e schiena (se posizionati correttamente); inoltre il portare in fascia previene e cura la plagiocefalia (deformazione cranio facciale che si osserva nel neonato e nel lattante).
Perché dona ai bambini una maggiore sicurezza rafforzando il rapporto madre bambino e padre bambino…perché anche il papà può portare o chiunque abbia il permesso dai genitori.
Guardando al passato non posso che ripensare a quanta paura di sbagliare avevo, nonostante qualcosa mi suggerisse che quella fascia ci avrebbe fatto vivere momenti unici, indimenticabili, ero una neomamma piena di dubbi e di voci che mi sussurravano che stavo sbagliando tutto, che la mia inesperienza mi avrebbe fatto commettere grandi errori. Così mi ritrovavo a domandare a me stessa tra una poppata e l’altra, se quel rito magico con cui coccolavo e stringevo a me la mia piccina, a domandarmi se scaldarla pancia a pancia al dolce battito del cuore fosse la cosa giusta da fare, e per sentirmi sicura e tranquilla dovevo averne la certezza.
Oggi guardando mia figlia addormentarsi sul mio petto sicura, felice, serena non mi chiedo più se sto facendo la cosa giusta, gli occhi di mia figlia me lo confermano in ogni sguardo. In fondo chi non trovava sicurezza, rifugio, felicità vicino alla propria mamma?
Elisa Giommi
Consulente del Portare